Artisto: | Francesco Guccini (Italiano) |
Uzanto: | Fantalex |
Daŭro: | 130 sekundoj |
Komenca paŭzo: | 12 sekundoj |
Tononoma sistemo: | Ne definita |
Sakra: | |
Komentoj pri tabulaturo: | - |
C
La ragazza dietro al banco mescolava
G
birra chiara e Seven-up,
F
e il sorriso da fossette e denti
Am
era da pubblicità,
F
come i visi alle pareti
C G
di quel piccolo autogrill,
F
mentre i sogni miei segreti
Am
li rombavano via i TIR.
C
Bella, d'una sua bellezza acerba,
G
bionda senza averne l'aria,
F
quasi triste, come i fiori e l'erba
Am
di scarpata ferroviaria
F
il silenzio era scalfito
C G
solo dalle mie chimere,
F
che tracciavo con un dito
C G Am
dentro ai cerchi del bicchiere.
F
Basso il sole all'orizzonte
C
colorava la vetrina
G
e stampava lampi e impronte
F Am
sulla pompa da benzina
F
lei specchiò alla soda-fountain
C
quel suo viso da bambina
F7+
ed io
C
sentivo un'infelicità vicina.
C
Vergognandomi, ma solo un poco appena,
G
misi un disco nel juke-box
F
per sentirmi quasi in una scena
Am
di un film vecchio della Fox,
F
ma per non gettarle in faccia
C G
qualche inutile cliché
F
picchiettavo un indù in latta
Am
di una scatola di the.
C
Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti,
G
senti io ti vorrei parlare...",
F
poi prendendo la sua mano sopra al banco:
Am
"Non so come cominciare,
F
non la vedi, non la tocchi
C G
oggi la malinconia,
F
non lasciamo che trabocchi:
C G Am
vieni, andiamo, andiamo via."
F
Terminò in un cigolio
C
il mio disco d'atmosfera,
G
si sentì uno sgocciolio
F Am
in quell'aria al neon e pesa,
F
sovrastò l'acciottolio
C
quella mia frase sospesa,
F7+
ed io...
C
ma poi arrivò una coppia di sorpresa.
C
E in un attimo, ma come accade spesso,
G
cambiò il volto d'ogni cosa,
F
cancellarono di colpo ogni riflesso
Am
le tendine in nylon rosa,
F
mi chiamò la strada bianca,
C G
"Quant'è?" chiesi, e la pagai,
F
le lasciai un nickel di mancia,
Am C F G
presi il resto e me ne andai.