Artisto: | Francesco Guccini (Italiano) |
Uzanto: | Giacomo Federici |
Daŭro: | 130 sekundoj |
Komenca paŭzo: | 12 sekundoj |
Tononoma sistemo: | Ne definita |
Sakra: | |
Komentoj pri tabulaturo: | - |
D A7 D A7
Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
D A7 D A7
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
G A D G A D
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
G A F#m Bm
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
G A D
gli eroi son tutti giovani e belli
G A D
gli eroi son tutti giovani e belli,
G A D
gli eroi son tutti giovani e belli...
D A7 D A7
Conosco invece l'epoca dei fatti, qual' era il suo mestiere
D A7 D A7
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere,
G A D G A D
i tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
G A F#m Bm
sembrava il treno anch' esso un mito di progresso
G A D G A D
lanciato sopra i continenti lanciato sopra i continenti
G A D
lanciato sopra i continenti
D A7 D A7
E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
D A7 D A7
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
G A D G A D
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
G A F#M Bm
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
G A D G A D
la stessa forza della dinamite la stessa forza della dinamite
G A D
la stessa forza della dinamite
D A7 D A7
Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
D A7 D A7
parole che dicevano "gli uomini son tutti uguali"
G A D G A D
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
G A F#m Bm
la bomba proletaria e illuminava l' aria
G A D G A D
la fiaccola dell' anarchia la fiaccola dell' anarchia
G A D
la fiaccola dell' anarchia
D A7 D A7
Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione,
D A7 D A7
un treno di lusso, lontana destinazione
G A D G A D
vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori,
G A F#m Bm
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
G A D
pensava un treno pieno di signori
G A D
pensava un treno pieno di signori
G A D
pensava un treno pieno di signori
D A7 D A7
Non so che cosa accadde, perché prese la decisione,
D A7 D A7
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
G A D G A D
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore:
G A F#m Bm
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
G A D
la bomba sua la macchina a vapore
G A D
la bomba sua la macchina a vapore
G A D E
la bomba sua la macchina a vapore
E B7 E B7
E sul binario stava la locomotiva,
E B7 E B7
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva,
A B E A B E
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
A B G#m C#m
mordesse la rotaia con muscoli d' acciaio,
A B E A B E
con forza cieca di baleno con forza cieca di baleno,
A B E
con forza cieca di baleno...
E B7 E B7
E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
E B7 E B7
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto.
A B E A B E
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
A B G#m C#m
e prima di pensare a quel che stava a fare,
A B E A B E
il mostro divorava la pianura il mostro divorava la pianura
A B E
il mostro divorava la pianura
E B7 E B7
Correva l' altro treno ignaro e quasi senza fretta,
E B7 E B7
nessuno immaginava di andare verso la vendetta,
A B E A B E
ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:
A B G#m C#m
"notizia di emergenza, agite con urgenza,
A B E
un pazzo si è lanciato contro al treno
A B E
un pazzo si è lanciato contro al treno
A B E F
un pazzo si è lanciato contro al treno
F C7 F C7
Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
F C7 F C7
e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
Bb C F Bb C F
e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria:
Bb C Am Dm
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere!
Bb C F Bb C F
Trionfi la giustizia proletaria Trionfi la giustizia proletaria
Bb C F E
Trionfi la giustizia proletaria
E B7 E B7
E intanto corre corre corre sempre più forte
E B7 E B7
e corre corre corre corre verso la morte
A B E A B E
e niente ormai può trattenere l' immensa forza distruttrice,
A B G#m C#m
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
A B E A B E
della grande consolatrice della grande consolatrice
A B E D
della grande consolatrice
D A7 D A7
La storia ci racconta come finì la corsa
D A7 D A7
la macchina deviata lungo una linea morta
G A D G A D
con l' ultimo suo grido d' animale la macchina eruttò lapilli e lava,
G A F#m Bm
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo
G A D
lo raccolsero che ancora respirava
G A D
lo raccolsero che ancora respirava
G A D E
lo raccolsero che ancora respirava
E B7 E B7
Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
E B7 E B7
mentre fa correr via la macchina a vapore
A B E A B E
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
A B G#m C#m
di una locomotiva, come una cosa viva,
A B E
lanciata a bomba contro l'ingiustizia,
A B E
lanciata a bomba contro l'ingiustizia,
A B E
lanciata a bomba contro l'ingiustizia